PERCORSO DOLOMITI

La Randolomitics per l'edizione 2015 rinnova l'appuntamento con il percorso DOLOMITI modificando leggermente il tracciato dell'edizione scorsa. 
Anche per questa edizione i tre tracciati avranno in comune il luogo di partenza, quello di arrivo e l'ora di partenza fissato per le ore 6:00 con partenza alla francese dalle 5:30 alle 6:30.
I tracciati avranno in comune i primi 50 km circa, affronteranno insieme la ciclabile della Val di Fiemme fino a Predazzo ed il passo Valles. Dopo la prima ascesa solamente il percorso Easy Fleim cambierà strada mentre il percorso DOLOMITI ed Easy Fleim proseguiranno insieme sul passo San Pellegrino e attraverseranno insieme la prima parte della Val di Fassa. All'altezza di Vigo di Fassa i due percorsi si divideranno. 
Anche la parte finale delle tre randonnée avranno alcune salite in comune che porteranno all'Alpe di Pampeago, location di arrivo della RANDOLOMITICS.


PERCORSO DOLOMITI - 40 ore randonnèe:
Il percorso lungo, denominato percorso "Unesco" prevede uno sviluppo chilometrico di 412 km con un dislivello positivo pari a 12.800 metri.





ELENCO SALITE

1. Passo Valles:

Il passo inizia appena dopo il parco naturale di Paneveggio e dopo aver affrontato la prima salita che porta dall'abitato di Predazzo al bivio Valles/Rolle attraversando appunto il Parco Naturale di Paneveggio.



2. Passo San Pellegrino:
I
Il tratto finale del versante bellunese del passo San Pellegrino se pur breve è molto impegnativo, con pendenze che arrivano fino al 18%. Dopo la discesa del passo Valles dovremmo utilizzare tutti i nostri rapporti a disposizione per affrontare appunto i 3 km con pendenze al 18%. I km complessivi fino al passo sono 6 e nella parte conclusiva le pendenze, molto più pedalabili, ci consentiranno di godere la vista delle dolomiti verso la Val di Fassa.

3. Passo Pordoi:
La salita è lunga circa 12 km per un dislivello di circa 800 mt, non presenta mai tratti impossibili, la pendenza media si può considerare intorno al 6%. I primi 5 km di strada sono comuni sia al Passo Sella (2244 m) che al Pordoi; La salita vera e propria inizia una volta superata la chiesetta di San Floriano, si abbandona il centro abitato e per un paio di chilometri la strada sale dolcemente per 8 tornanti terminati questi 8 tornanti la strada spiana leggermente per circa un chilometro, diventando rettilinea; terminato questo tratto rettilineo la strada riprende poi a risalire senza pendenze eccessive e si incontrano di nuovo 2 tornanti che ci conducono fino ad un altro tratto pianeggiante dove sulla sinistra c'è il rifugio Lupo Bianco costeggiato da un laghetto. Siamo a circa un terzo della salita. Superato il rifugio la strada riprende a salire con altri 4 tornanti per circa un chilometro, fino a quando si raggiunge un bivio sulla destra, proseguendo sulla SR 48, si sale verso il Passo Pordoi, mentre a sinistra la SS 242 conduce al Passo Sella. Proseguendo quindi verso il Pordoi la strada prosegue nel bosco per circa 2 km senza presentare tratti impegnativi, ma la mancanza di riferimenti può rendere questo tratto molto difficoltoso soprattutto a livello mentale, visto che come detto in precedenza le pendenze non sono eccessive. Si giunge quindi in località Pecol (1926 m), dove è posta la partenza della funivia che porta sul Belvedere, ed un tornante che curva a sinistra) pone fine al lungo tratto rettilineo mera illusione, davanti a noi si prospetta infatti un tratto di circa 1500m sempre rettilinei e senza punti di riferimento tornante verso destra ci porta agli ultimi 3 km di salita caratterizzati da ben 12 tornanti. Lentamente il bosco lascia spazio ai prati e in breve si arriva agli ultimi sforzi con 100mt di dislivello che mancano al passo. 



4. Passo Fedaia:
Il punto di partenza del passo è Rocca Pietore che si raggiunge dopo aver attraversato i paesi di Livinallongo e Saviner. Dopo Rocca Pietore la salita rimane pedalabile per 2,8 Km, a parte uno strappo di 300 metri, seguito da una brevissima discesa. A 2,3 Km da Rocca, si raggiunge la località Plan. Valicato il torrente Pettorina, in 1,4 Km si raggiunge la Malga Ciapela. Incomincia adesso il lato "cattivo" della salita, quello che ha reso celebre quest’ascesa: 0,9 Km al 12,1% per raggiungere la Baita Dovich, 1,9 Km al 11,2% per arrivare alla Capanna Bill. A rendere impegnativo questo tratto non è soltanto la pendenza ma anche l’assoluta mancanza di curve: tra Malga Ciapela e la Capanna Bill c’è un interminabile rettilineo, dove, tra l’altro, si tocca la pendenza massima del 18%, raggiunta appena prima di giungere alla Capanna. Dopo la Capanna Bill, la strada cambia improvvisamente direzione e tipologia, salendo a tornanti verso il Fedaia. Non cambiano, però, le pendenze, che rimangono elevate anche in questo tratto: fino alla vetta ci sono 2,5 Km di strada, caratterizzati da una pendenza media del 11% e da una punta del 15%, testimoniata da un pannello stradale, raggiunta a circa 200 metri della vetta. 200 metri che vi consentiranno di godere la conquista del Fedaia, la pendenza del tratto finale è di "solo" 6% e vi sembrerà di pedalare in pianura dopo le terribili inclinazioni finora affrontate.



5. Passo Sella:
L’ascesa al passo Sella misura poco più di undici chilometri, di cui i primi cinque e mezzo, da Canazei fino al bivio che sancisce la divisione dei percorsi, in comune con la strada per il Pordoi che abbiamo percorso poche ore prima. La salita inizia con una prima rampa che porta rapidamente al di sopra del centro abitato di Canazei, con una suggestiva visuale della valle sottostante; ma in corrispondenza del primo tornante a sinistra, subito dopo, ci si immette all’interno del bosco.
La strada, ampia e sinuosa, è fiancheggiata dagli alberi e perciò quasi sempre ombreggiata. Le pendenze si mantengono regolari, mai ostiche; e tuttavia nella loro regolarità richiedono pur sempre un impegno continuo, attento, dosato, soprattutto dopo i primi due chilometri, quando diventano più consistenti (intorno al 7-8 %, ma con frequenti tratti di recupero).
In prossimità del bivio per il Pordoi la strada presenta un’impennata sensibile, che si prolunga, con pendenze superiori all’8%, per oltre un chilometro dopo aver superato il bivio il Sella si annuncia con un paio di tornanti secchi, ravvicinati e piuttosto ripidi. E difatti così è.
Dopo una breve spianata in corrispondenza del rifugio Monti Pallidi incomincia la parte difficile. A partire dal settimo chilometro, le pendenze si assestano sull’8% di media, con punte anche più aspre, e la strada sale ripida e dritta sotto enormi pareti di roccia a strapiombo.
Fino al decimo chilometro la salita si mantiene dura, con pendenze che oscillano tra l’8 e il 10%, senza concedere grandi opportunità di recupero; solo i tornanti consentono di rifiatare appena.
Con gli ultimi chilometri la montagna si scopre e i tornanti si fanno sempre più ravvicinati: è il segno che la salita sta per terminare.
La parte finale è spettacolare: gli ultimi tornanti, che pure incattiviscono con brusche impennate, si spalancano su uno scenario impressionante, completamente aperto, in cui l’orizzonte è dominato in ogni direzione dalle creste rocciose delle montagne.




6. Passo Gardena:
Il passo Gardena affrontato dal versante della Randolomitics, il versante da Plan de Gralba è un passo "di passaggio". Pochi i chilometri di ascesa con pendenze mai aspre, sarà un passo nel quale potremmo apprezzare a pieno la bellezza delle Dolomiti approfittando magari in questi chilometri a riorganizzare la bici. Un terzo della rando è concluso ed al controllo dove troveremo il "bag drop" (se richiesto) manca ancora molto.  






7. Passo Valparola:
Il punto di partenza del paese di La Villa già lascia intuire i grandi spazi di cui è generosa la salita al Passo di Valparola con cui si oltrepassano i confini di regione e di lingua. Appena partiti dal bivio, ci si lancia in una breve discesa con cui si guadagna la velocità per superare agilmente e in doppia curva il ponte sul torrente Gadera e affrontare con un po' di slancio i primi due tornanti della frazione di Cianins. 
Dopo questo breve tratto, con pendenze intorno all'8%, la strada punta verso l'anfiteatro di cime dolomitiche che stringono il Passo di Valparola. Dopo il primo chilometro, il percorso diventa più morbido (3-4%) snodandosi attraverso ampi prati e pittoresche abitazioni badiote disseminate sui pendii. 

Dopo altri 2,5 Km si raggiunge il paese di San Cassiano che è possibile superare attraversando il centro chiuso al traffico automobilistico o vincendo la veloce bretella a ovest (tratto centrale al 3,6 %) cui segue un breve tratto al 7% con cui si guadagnano le ampie distese a monte del paese. Di qui poche dolci curve seguite da lunghi tratti rettilinei consentono di passare a fianco dello storico Hotel Armentarola (5,3 Km dalla partenza) noto per la sua invidiabile e soleggiata posizione, avvicinandosi, con pedalata leggera e lunga, alle crode delle Conturines, del Sasso della Stria e del Setsass. Un lungo ponte quasi pianeggiante consente di attraversare il greto desertico del Sarè fino all'omonimo camping sulla sinistra. Appena superato il campeggio la strada affronta la curva che con pendenza di nuovo crescente punta al primo tornante del passo (7%). La pendenza si mantiene costante fino al 4° tornante e i rastremati abeti della profonda foresta lungo la strada assicurano un utile ombreggiamento, pur regalando grandi scorci su quasi tutta la Val Badia. A nord l'enorme parete del Bandierac e delle Conturines sminuisce lo sforzo delle pedalate ma la luce che proviene dall'ampio varco della meta regala soddisfazione per la quota che in questo tratto si guadagna a vista d'occhio. In corrispondenza del confine la strada si mantiene a sud e riduce brevemente la pendenza al 4-5% per poi riprendere ad arrampicarsi al 8-9% fino poco oltre la cappella dei caduti (Cortina di Soldàs, 2.016). Dopo un altro chilometro, si attaccano i 4 tornanti finali che, con pendenze intorno al 7-8% e qualche strappo al 12%, si districano tra grandi massi franati e un paesaggio sempre più lunare, fino a quando, con pendenza progressivamente decrescente (4-5%), si raggiunge la sommità del passo di Valparola. 



8. Passo Giau:
Si tratta di uno dei passi leggendari del Giro d'Italia, il versante ampezzano è lungo 8,6 Km con una pendenza media dell 8,3%, pur non essendo il versante difficile del passo risulta essere molto impegnativo in quanto la pendenza media è falsata da alcuni facili tratti iniziali, mentre nella parte centrale e finale è molto dura e costante.





9. Forcella Staulanza:
Il Passo viene affrontato dal versante settentrionale, si comincia da Selva di Cadore (1335m) dopo un bello strappo iniziale, si procede in moderata ascesa, lungo la valle del torrente Fiorentina superando le sparse frazioni di Costa, Toffol e S.Fosca; dopo Pescul (1415m) la salita diventa molto severa e si snoda alla testata della valle con pendenze anche superiori al 15%, fino a raggiungere il passo.





10. Passo Duran:
Arrivati a Dont, frazione di Zoldo Alto si imbocca la stretta strada asfaltata che attraversa il torrente Maè e sale ripidissima con pendenze fino al 15% nella stretta valle superando la frazione di Cordelle. Dopo Gavaz (1189m) si procede con salita moderata fino a Chiesa (1246m), dove si affronta il duro tratto conclusivo che conduce al valico fino ai 1618 mt del Passo.





11. Forcelle Aurine:
La salita da Agordo non presenta grosse asperità se non nel tratto in prossimità di Forcella Aurine, 1300 mt slm,in cui la pendenza raggiunge anche il 10%. Meraviglioso il paesaggio che si incontra in prossimita dell' abitato di Villa Sant'Andrea, con vista sulle Pale di San Martino e, di fronte, sul gruppo del Sagron e dei monti del Sole.Successivamente, attraversando la Valle del Mis, si incontra un luogo di importante interesse paesaggistico e la pace che si respira in questi luoghi meritano una pedalata silenziosa per per ammirare le gallerie scavate nella roccia, i canaloni e le balze generati dal secolare scorrere del torrente in fondovalle.




12. Passo Cereda:
Dopo la discesa dalla Forcelle Aurine, all'altezza di Gosaldo parte il tratto finale del passo Cereda. Saranno 8 i km da scalare con all'interno un breve tratto in contropendenza che ci farà riposare. Sarà un ascesa irregolare con tratti molto ripidi alternati a tratti quasi in falsopiano. L'altimetria allegata è riferita all'intero passo che parte da Ponte Mas. Tenete in considerazione solamente gli ultimi 8 km a partire dall'abitato di Gosaldo.






13. Passo Gobbera:
Il passo Gobbera è un valico alpino situato nel Trentino orientale. Collega il comune di Canal San Bovo a Imèr. Si pone, quindi, tra la valle del Vanoi e il Primiero. Prima della costruzione della galleria del monte Totoga era l’unico collegamento tra le due valli, ora è diventato un luogo tranquillo e poco trafficato.

Il passo si trova a 989mt slm. Salendo da Canal San Bovo, il paesaggio offre una vista di ampie superfici di pascoli interrotte da piccoli gruppi di case.





14. Passo Broccon:
Il valico collega le valli dei torrenti Grigno e Vanoi, entrambi appartenenti al bacino del Brenta, mediante una strada asfaltata molto bella e panoramica.

Da Canal S.Bovo si risale il fondovalle fino ad un bivio, dove si lascia la strada per Caoria e si svolta a sinistra per attraversare il torrente ed affrontare una sensibile ascesa; dopo il paesino di Ronco Chiesa (876mt) si affrontano alcuni impegnativi tornanti e si procede in costa con alcuni tratti di dura pendenza; dopo il Pian dei Cavalli (1434mt) si continua in impegnativa salita fino al valico.




15. Passo Manghen: 
Siamo al punto più basso della Randolomitics. Da Telve vi aspettano quasi 1600 metri di dislivello. Uno dei più famosi passi Dolomitici. Questa salita, sebbene la lunghezza (23 km) abbassi al 7% la pendenza media, non risparmia tratti veramente impegnativi, soprattutto nel finale (pendenze anche al 15%).
Il paese di Telve è situato a 640mt slm e si raggiunge in quattro impegnativi chilometri da Borgo Valsugana (380 metri).
La strada che porta al passo si insinua dalla Valsugana in tutta la val Calamento e conduce ai 2050mt slm dove si scollina ed inizia il versante fiemmano del passo Manghen.
Le pendenze medie nei vari tratti sono costantemente impegnative lungo tutta la salita e veramente severe nei tre chilometri finali (media di tratto che infatti supera il 10%).
Superato Borgo Valsugana  invece le pendenze si mantengono generalmente intorno al 5-7%. Respiro per un falsopiano tra i chilometri 8 e 10.



18. Passo Pampeago:

Eccoci all'ultima ascesa del percorso, il temutissimo passo di Pampeago. I 3,5 km da Tesero al bivio sono abbastanza duri con un tratto oltre il 10 %. In totale sono 11 i km da Tesero all'arrivo che sarà posto al Passo di Pampeago raggiungibile attraverso gli ultimi 3 km lungo le piste da sci invernali. I km più impegnativi sono nella parte centrale con un tratto al 18% di pendenza! 
Al traguardo vi attenderemo per festeggiare il vostro arrivo! 

Complimenti, siete al traguardo di una delle Randonnèe più dure d'Europa!